IL BENE E IL MALE. PENSIERI DI UN MAESTRO di Ferdinando Balzarro: Recensione di Paci Gallo | Il libro del celebre Maestro del Karate italiano

IL BENE E IL MALE. PENSIERI DI UN MAESTRO di Ferdinando Balzarro: Recensione di Paci Gallo

IL BENE E IL MALE. PENSIERI DI UN MAESTRO di Ferdinando Balzarro: Recensione di Paci Gallo

A sessantasette anni, (dopo la pubblicazione di dieci romanzi di successo) il celebre Maestro bolognese, storico pioniere del Karate italiano, col suo inconfondibile stile, sapientemente in bilico fra asciuttezza e ridondanza, ci consegna la suggestiva, a tratti drammatica, persino poetica testimonianza di un’intera vita dedicata allo studio delle arti marziali… ma non solo.
Un emozionante accavallarsi di pensieri, crude riflessioni, incredibili aneddoti, originali spunti tecnici, caratterizzano la romanzesca esistenza di un uomo che, con cocciuta determinazione, non ha mai smesso di inseguire ed amare le sue grandi passioni.


LA RECENSIONE

Ferdinando Balzarro: i romanzi delle storie scomode

Da giovane,come prefazione ad un libro di un noto scrittore degli anni cinquanta avevo letto questa frase :”Vivere veramente non puramente trascorrere i giorni”.

Quanto questa breve ma perentoria frase si sia impressa profondamente nel mio cervello tentando di spronare il mio immaginario rimane una delle cose più logiche della mia esistenza.

Ho tentato di ricordarmela “vivendo” ma il risultato onestamente non mi ha mai sufficientemente soddisfatto.

Leggendo le nobili pagine del Maestro Balzarro mi sono detto, quest’uomo incarna perfettamente la frase di quel famoso scrittore.In doverosa aggiunta però,a Nando Balzarro Maestro al di là dell’ineluttabilità e accettazione degli opposti bene e male, và dato l’onore di una non scontata  priorità: quella del voler anche capirla la VITA, e non accontentarsi di viverla “veramente”.

Va da sé che un vero Maestro offre con sincerità e generosità ciò che di più profondo in lui è riuscito a comprendere e fare. Ecco il libro.

Paci Gallo

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Il Blog di Ferdinando Balzarro Scrittore | Autore dei Romanzi delle storie scomode: Books eBooks News Eventi Riconoscimenti

FERDINANDO BALZARRO

Professore di Educazione Fisica, nel 1965 Ferdinando Balzarro diviene uno dei primi allievi del Maestro giapponese di Karate Hiroshi Shirai.

Nel 1967 Balzarro vince a Vienna i Campionati europei di Kumite a squadre. Da quel momento si susseguono vittorie in questa specialità sia a livello italiano che internazionale.

Nel 2005 gli viene conferito il grado di VIII Dan e nel medesimo anno diviene Direttore Tecnico del settore Karate-Dō nella Federazione Italiana Arti Marziali.

Ferdinando Balzarro si è dedicato anche al paracadutismo sportivo, in particolare al paracadutismo acrobatico. È stato fra i dodici italiani che hanno partecipato al record mondiale di “Grande Formazione” nel dicembre 1999 ad Ubon (Thailandia).

In questi anni, inizia il suo percorso nel mondo della scrittura. Nel 2001 esordisce con il libro autobiografico Bagliore, a cui seguirà Il Sangue e l’Anima.

Nel 2002 è la volta di Plenilunio e Il Solista. Nel 2005, Punto vitale vince il Premio Carver.

Nel 2006 nasce Lupo, affannosa ricerca del significato della vita e metafora sull’ingiustizia universale.

Nel 2007 viene pubblicato Cuore di Diavolo, dove si intrecciano amore, passione, erotismo, sofferenza e tragicità.

Il Secondogenito, riflessione amareggiata e disillusa sul divino, vince nel 2008 il Premio speciale Martina Franca Festival e nel 2009 il Premio Parolesia.

Nel 2009 esce Il cane che aspettava le stelle, un’intensa dichiarazione d’amore per una compagna di viaggio speciale, estranea alle debolezze disarmanti degli esseri umani.

Il 2011 è l’anno de Il bene e il male: pensieri di un Maestro, dove la vita e l’Arte, oltrepassando i propri confini, si fondono e creano essenza, pensiero e metodo.

I romanzi di Ferdinando Balzarro scendono nelle viscere dell’animo umano, esplorano gli anfratti più reconditi, e ci restituiscono storie scomode, ma mai scontate.

Balzarro non si esime dall’onere di raccontare le debolezze del genere umano, schiavo dei propri desideri.

L’appagamento di questi desideri, talvolta, diventa lo spartiacque delle scelte compiute dai personaggi dei suoi romanzi.


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