IN NOMINE FILII di Ferdinando Balzarro: Recensione di Carlo Alberto Pari | Book eBook in Libreria e negli Store Online

IN NOMINE FILII di Ferdinando Balzarro: Recensione di Carlo Alberto Pari

Ferdinando Balzarro presenta IN NOMINE FILII Casa Editrice Giovane Holden | Lunedì 7 febbraio 2022 h 18 Libreria Coop Ambasciatori Via Orefici Bologna - Conduce il giornalista Stefano Biondi

Un romanzo che è la storia di un’ossessione e di un insostenibile conflitto. Un uomo maturo e affermato è dominato dal desiderio. Più una donna gli appare fedele, proibita, incorruttibile, più egli è determinato a farla sua. Ma la conquista che brama non è un atto volgare di mera sopraffazione, bensì un moto elementare e insieme raffinatissimo, primitivo e allo stesso tempo intriso di sfumature cerebrali. Ciò che cerca è sì la sensualità, ma ancor prima il coronamento di un gioco intellettuale. Danza su un filo sottilissimo e incandescente sospeso su ciò che è vietato, scandaloso, inaccettabile, giacché sconvolge un ordine sacralizzato. Ogni donna che lo attrae è un viaggio lungo le strade di se stesso e della complessità di una relazione tra due adulti, fino a quelle profondità dove pulsioni selvagge e principi culturali si affrontano faccia a faccia. Ma non è solo. Ha un figlio grande, realizzato. Si specchia in lui per riconoscere in sé affetto, responsabilità, quel senso della propria esistenza che in nessun altro luogo può trovare. È il pensiero che lo tiene attaccato alla realtà, l’ancora che gli impedisce di non farsi travolgere dal suo stesso enorme narcisismo. Ma quando una donna entrerà nel cuore del figlio, il padre riconoscerà subito in lei lo stesso tratto di predatore che da sempre lo domina.


LA RECENSIONE

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Non è sempre semplice recensire i libri dello scrittore Balzarro, per la complessità del pensiero, per la particolarità dei comportamenti dei suoi personaggi, lontani dalle stereotipate greggi umane, tristemente eguali, canalizzate nei rituali alla moda, nei carnai delle ferie obbligatorie, nei concerti con le movenze di gruppo, spettatori urlanti negli sport di massa. Vittime, o forse, anche inconsapevoli carnefici.

Tutto questo, non è parte della vita e dei racconti dello scrittore Balzarro, sempre lontano dagli stereotipi, nei pensieri e nei comportamenti. Eppure, in questo romanzo, il protagonista è stato rapito da un istinto primitivo, seppure innato nell’uomo: la conquista” della femmina. Un comportamento comune a molte specie, dovuto alla necessità di preservare la sopravvivenza. Un istinto ancestrale, che automaticamente produce sostanze nell’organismo, che spingono l’uomo al bisogno della femmina. Il fine, spesso inconscio, non è l’appagamento di un piacere, anzi, il piacere è solo un premio, creato dall’organismo per spingere a continuare la ricerca. Il fine, non è quello che chiamiamo amore, ma un complesso meccanismo ormonale, che ha il solo scopo della procreazione. Tutto il resto è un collaterale, a volte complesso, a volte banale. Nel libro, il collaterale è divenuto il principale appagamento del protagonista, un uomo maturo, uno scrittore abbastanza affermato, una moglie non più moglie, un figlio che frequenta poco, che non ha mai cresciuto, che incontra raramente, rimanendo sempre lontani, anche quando sono vicini. Francesco è un uomo in perenne sfida con se stesso, una sfida basata sulle conquiste” più ostiche, presumibilmente impossibili, ma infinitamente appaganti. Sono quelle a mantenerlo vivo, ad esaltarne la passione e la spregiudicatezza. Sono storie di vita, seppure non usuali, con Lucia, una ragazza universitaria, Stefania, una signora che ha scelto la comodità di sposare un ricco banchiere, Antonia, moglie di un industriale, Principessa, secondogenita di una coppia reale, Tiziana, la moglie di un amico. Si conclude con Giada, con la quale “il conquistatore tocca il punto più alto, l’umano”, il più infimo e squallido, che lo porterà a relegare la propria esistenza in un contesto infinitamente triste, seppure meritato, se non addirittura cercato.

E’ un romanzo originale, racconta una vita non banale, motivata da ambizioni discutibili, che portano a riflettere sull’esistenza, sulle sue motivazioni, sulle finalità, su quelli che definiamo valori, il cui valore, qualcuno ci ha inculcato, ancora una volta, per stereotipare la nostra esistenza.

Carlo Alberto Pari


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Ferdinando Balzarro al Salone del Libro di Torino 2022 con ben due Romanzi: IO SONO TENEBRA e IN NOMINE FILII

FERDINANDO BALZARRO

Professore di Educazione Fisica, nel 1965 Ferdinando Balzarro diviene uno dei primi allievi del Maestro giapponese di Karate Hiroshi Shirai.

Nel 1967 Balzarro vince a Vienna i Campionati europei di Kumite a squadre. Da quel momento si susseguono vittorie in questa specialità sia a livello italiano che internazionale.

Nel 2005 gli viene conferito il grado di VIII Dan e nel medesimo anno diviene Direttore Tecnico del settore Karate-Dō nella Federazione Italiana Arti Marziali.

Ferdinando Balzarro si è dedicato anche al paracadutismo sportivo, in particolare al paracadutismo acrobatico. È stato fra i dodici italiani che hanno partecipato al record mondiale di “Grande Formazione” nel dicembre 1999 ad Ubon (Thailandia).

In questi anni, inizia il suo percorso nel mondo della scrittura. Nel 2001 esordisce con il libro autobiografico Bagliore, a cui seguirà Il Sangue e l’Anima.

Nel 2002 è la volta di Plenilunio e Il Solista. Nel 2005, Punto vitale vince il Premio Carver.

Nel 2006 nasce Lupo, affannosa ricerca del significato della vita e metafora sull’ingiustizia universale.

Nel 2007 viene pubblicato Cuore di Diavolo, dove si intrecciano amore, passione, erotismo, sofferenza e tragicità.

Il Secondogenito, riflessione amareggiata e disillusa sul divino, vince nel 2008 il Premio speciale Martina Franca Festival e nel 2009 il Premio Parolesia.

Nel 2009 esce Il cane che aspettava le stelle, un’intensa dichiarazione d’amore per una compagna di viaggio speciale, estranea alle debolezze disarmanti degli esseri umani.

Il 2011 è l’anno de Il bene e il male: pensieri di un Maestro, dove la vita e l’Arte, oltrepassando i propri confini, si fondono e creano essenza, pensiero e metodo.

I romanzi di Ferdinando Balzarro scendono nelle viscere dell’animo umano, esplorano gli anfratti più reconditi, e ci restituiscono storie scomode, ma mai scontate.

Balzarro non si esime dall’onere di raccontare le debolezze del genere umano, schiavo dei propri desideri.

L’appagamento di questi desideri, talvolta, diventa lo spartiacque delle scelte compiute dai personaggi dei suoi romanzi.


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